DOMUS DEL LARARIO (I sec. d.C.)

Domus di età imperiale, di 400 mq. in parte scoperti sotto i palazzi Giampè e del Cardinale; comprende un peristylium con colonne di laterizio rivestito a stucco, cinque ambienti dalle pareti decorate: una diaeta e un tablinum, dove spiccano su un fondo ocra chiaro due grifi alati su una trabeazione, insieme a un pappagallo turchese, la decorazione dello zoccolo alto 90 cm, a figurette dipinte con una tecnica “pointilliste”; un oecus, con i ritratti idealizzati degli sposi, prodotti di una mano sapiente.

La pavimentazione di uno dei vani è in mosaico a tessere nere e bianche di calcare locale, ad elementi stilizzati e geometrici; un altro mosaico di ampia superficie, a due colori, di estrema raffinatezza, integro è visibile sotto il Palazzo del Cardinale; resti di un terzo mosaico si trovano più a monte. Si ipotizza che la domus, in cui è stata rinvenuta una teca, con una figura fittile, “larario”, da cui il nome, sia stata abbandonata dal IV sec. a causa delle infiltrazioni di acqua che la rendevano invivibile o, dato più probabile, improvvisamente per un  sisma. La presenza di domus dalle pareti decorate è motivo dell’eccezionalità archeologica di Asisium